Sulla proposta del Gruppo Borso Viva, che chiedeva un preciso impegno del Comune di Borso del Grappa per fermare i sedicenti impianti a biomasse che potrebbero sorgere nel territorio, la Lega Nord che amministra il Comune ha scelto la strada di scaricare ogni responsabilità in Regione e di lavarsene le mani.
Non è dato di sapere quali accordi l’amministrazione di Borso abbia con i proponenti i 4 impianti (container contenenti gruppi elettrogeni diesel) spacciati per cogeneratori a biomasse e previsti a ridosso dell’Oasi di San Daniele.
È dato invece di sapere quanta arroganza sia stata usata nei confronti dei cittadini e delle cittadine che si sono mobilitati per chiedere trasparenza a salvaguardare il territorio; nell’incontro pubblico di venerdì 30 aprile 2010 sono state denunciate pubblicamente le intimidazioni e le calunnie: contro i cittadini che osavano raccogliere firme e contro il comitato accusato di manipolazione della cittadinanza.
Non ho timore di dichiarare assurda la risposta tecnica che l’Amministrazione ha dato per iscritto alla mozione di Borso Viva, a partire dal fatto che si cita una bozza di proposta del Ministro per lo Sviluppo Economico (un certo Scajola tra l’altro), che in quanto bozza è priva di valore legale, e che entrando nel merito appare di dubbia costituzionalità in quanto nega la possibilità di pianificazione territoriale a Regioni ed Enti Locali.
Rilevo poi che chi urla Roma ladrona e via da Roma non ha alcun pudore a farsi scudo di direttive romane assolutamente centraliste e non federaliste.
Stefano Dall’Agata – Sinistra Ecologia e Libertà
Consigliere Provincia di Treviso
dal blog di Borso Viva:
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LE BIOMASSE INCENDIANO GLI ANIMI AL CONSIGLIO COMUNALE DI BORSO DEL GRAPPA
Una seduta tesa quanto quella del 5 maggio scorso a Borso del Grappa non s’era mai vista. Alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe sono stati discussi due emendamenti inerenti la questione degli impianti di cogenerazione a biomasse.
I recenti avvenimenti che hanno interessato Borso del Grappa ed i comuni della Pedemontana dimostrano l’urgenza dell’azione legislativa in quest’ambito, motivata anche dall’assenza di un piano energetico regionale che disciplini la materia.
L’emendamento presentato dalla maggioranza propone di demandare alla Regione il compito di prendere provvedimenti in merito. Si chiede, in sintesi, che la Regione Veneto indichi il Comune di Borso del Grappa e la Pedemontana del Grappa quale area non idonea per la realizzazione di impianti di cogenerazione, senza distinguere tra loro i biocarburanti, vietando anche quelli a basso impatto ambientale.
La lista d’opposizione Borso Viva con Zordan, invece, ha proposto un emendamento che chiede un’azione legislativa immediata da parte del Comune stesso. Lo scopo è permettere l’installazione di soli impianti alimentati da biomasse a filiera corta, ovvero prodotte nel raggio di 70 chilometri. Si tratta principalmente di cippato, cascame di legno e prodotti di scarto agricoli. (Si veda, in merito, il Decreto Interministeriale – Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Economico – pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 5 maggio 2010). Allo stesso tempo si sollecita il coinvolgimento di Regione Veneto e Provincia di Treviso per impedire definitivamente la realizzazione degli impianti di cogenerazione ad olio di palma (o simili), i cui progetti erano stati avanzati in Comune e la cui realizzazione è ora sospesa per l’intervento della Provincia.
La maggioranza non soltanto ha presentato un emendamento con il quale ha cercato di allontanare da sé la responsabilità di prendere decisioni in merito. Ha anche evitato di assumere una posizione definitiva, chiedendo ulteriore tempo per analizzare la situazione. Ha posticipato così la questione ad un successivo consiglio (la cui data non è stata specificata) suscitando il malumore del pubblico che ha abbandonato la sala in segno di protesta. Continua a leggere →
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