Fabbrica Treviso

Blog di Stefano Dall'Agata


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Cercando una strada di democrazia partecipata nella gestione dell’acqua

https://i0.wp.com/www.haisentito.it/img/acqua-rubinetto.jpgQuando si parla di gestione dell’acqua da parte dei cittadini, si entra per il momento in una giungla di disposizioni, decreti legge di estrema difficoltà. Si parte dagli AATO ( AUTORITA’ AMBITO TERRITORIALE OTTIMALI ) , già il solo nome mette spavento, che un decreto del 2010 ne deliberava la soppressione entro il 31 marzo 2011 ed imponeva alle Regioni di deliberare su come e a chi trasferire le loro competenze ( si parla di Ato servizio idrico e Ato rifiuti Urbani). La Regione Veneto ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento del governo, ma il ricorso è stato respinto . La Giunta Regionale ha così licenziato un progetto di legge che ha consegnato al Consiglio Regionale , per prorogare gli ATO, passando per la Commissione ma ci vorrà ancora del tempo  perchè arrivi in aula per l’approvazione. Dal momento che siamo in Italia, è ovviamente intervenuta la proroga con un decreto del Presidente del Consiglio, fino al 31 dicembre 2011. Praticamente gli ATO restano ma in via transitoria per dare tempo alle Regioni di organizzare il trasferimento delle loro competenze. In un introvabile Disegno di Legge annunciato dall’Assessore Regionale all’ambiente Maurizio Conte , si prevede di assorbire gli attuali ATO in un unico organismo regionale , il cui scopo sarebbe quello di avere una unica tarffiazione in tutto il Veneto, ma di mantenere come sub ambito gli attuali Ato come assemblee dei sindaci. Per quanto riguarda la partecipazione degli utenti è giusta e veniva già posta 10 anni , infatti nella Legge Regionale istitutiva degli ATO, si prevede all’art 17 l’istituzione di un Comitato Consultivo degli Utenti. Nel Veneto in 5 vi sono ed in 3 no ( Veneto Orientale , il Polesine , il Valle del Chiampo ). Sinistra Ecologia Libertà si impegna per sollecitare  l ‘ATO Veneto Orientale affinchè ottemperi ad una disposizione vecchia ormai di 10 anni , facendo si che si insedi la commissione prevista , per evitare che in caso di trasformazione in qualche cosa di ancora non definito, vi sia la presenza degli utenti, che devono partecipare alla gestione di un bene comune come l’Acqua Questo verrà da noi attuato, attraverso la richiesta di una nuova audizione del Direttore dell’Ato Veneto Orientale in seno al Consiglio Provinciale , appena saranno insediate le Commissioni. Chiediamo inoltre che nel riordino delle competenze attualmente previste degli ATO , già a partire dal prossimo 1 gennaio 2012 , il Consiglio Regionale trovi delle forme che, soprattutto dopo l’esito dei Referendum,  garantiscano la partecipazione dei cittadini in primis, nella pianificazione del servizio idrico, chiedendo inoltre che nell’eventuale frammentazione in sub ambiti sia salvarguadata non solo la presenza dei sindaci , ma anche quella di eventuali comitati consultivi. Per far tutto questo , naturale ed ovvio dovrà essere la condivisione di questa proposta con i Comitati dell Acqua, ai quali Sinistra Ecologia Libertà , darà un ruolo di primaria ed indispensabile presenza nelle scelte da portare avanti per il prossimo futuro.

Luigi Amendola, Luca De Marco , Stefano Dall’Agata   

Sinistra Ecologia Libertà Treviso


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Gentilini dimentica l’acqua

Dispiace vedere Giancarlo Gentilini fare marcia indietro e rinnegare sé stesso, le sue parole «I temi referendari sono materia per il Governo e il Parlamento, è assurdo quindi sprecare 300 milioni di euro per un referendum. Per me queste consultazioni dovrebbero essere fatte solo per quesiti epocali, come la pena di morte» suonano false visto che lui è uno degli oltre 1.400.000 firmatari del quesiti referendari sull’acqua, avendo firmato davanti a me l’anno scorso in Piazza san Vito.
Spero che possa trattarsi solo di una dimenticanza dovuta all’età, e non di un allineamento alle posizioni di Silvio Berlusconi.
Ricordo che fu Gentilini, a proposito delle ultime Elezioni Amministrative a lanciare un grido d’allarme per la perdita di consenso della Lega Nord nei confronti dell’elettorato, non pensa che sia con atteggiamenti da banderuola come quello che sta tenendo che si getta il discredito su sé stessi?
Abbia un po’ di coraggio caro Gentilini, e vada a votare. Confermi quello che mi ha detto, che la Legge che privatizza l’acqua è un “esproprio”, e voti conseguentemente, poi voti pure No al quesito sul nucleare, sappia però che così facendo dà una zappata sui piedi a tante industrie e tanti lavoratori della nostra terra che sullo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia stanno costruendo sana economia e ricchezza.
Infine, sui 300 milioni spesi deve solo ringraziare il Ministro Maroni, la Lega Nord e il PDL che hanno rifiutato di accorpare i referendum con le Amministrative, così da far risparmiare soldi pubblici, può sempre chiederne conto ora e dirgli di vergognarsi.
Stefano Dall’Agata
Resp. Comunicazione
Sinistra Ecologia Libertà Treviso

 

Acqua: firma anche Gentilini

Oggi alle 18.50 in Piazza San Vito a Treviso, presso il gazebo allestito da noi di Sinistra Ecologia Libertà per la raccolta di firme relativa ai referendum promossi dal FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, il vice-Sindaco di Treviso Giancarlo … Leggi l’articolo completo →


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Garantire l’Acqua come Bene Comune

Il testo dell’Ordine del Giorno depositato lunedì sera alla Conferenza Capigruppo che chiede l’inserimento in Statuto del diritto umano all’acqua nonché per sostenere le attività in favore della ripubblicizzazione dell’acqua, compreso il sostegno ai due referendum e la richiesta di moratoria ai provvedimenti di privatizzazione finchè i cittadini non abbiano potuto esprimere il loro voto ai quesiti referendari.

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Treviso, li 21 febbraio 2011

Al Signor Presidente Della Provincia di Treviso
Al Signor Presidente Del Consiglio Provinciale

Ordine del Giorno:

“Garantire l’Acqua come Bene Comune”

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI TREVISO

PREMESSO CHE:

nella seduta del 30 novembre 2009 è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale di Treviso l’Ordine del Giorno “Acqua bene comune” ;
in Italia si è attivata un’ampia coalizione sociale in difesa della gestione pubblica del servizio idrico, che ha promosso due referendum abrogativi in materia di gestione dei servizi idrici dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale lo scorso 12 gennaio (il 1° quesito richiede l’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, così come modificato dall’art. 15 del DL 135/2009 convertito, con modificazioni, in della Legge n. 166/2009; il 2° quesito richiede richiede l’abrogazione dell’art. 154 del D.Lgs. n. 152/2006, limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone nella determinazione della tariffa l’adeguata remunerazione del capitale investito), per i quali sono state depositate in Cassazione oltre 1.400.000 firme, circostanza che sottolinea la grande sensibilità dei cittadini su questo tema;
in caso di elezioni politiche anticipate la consultazione referendaria, che secondo il normale percorso deve essere indetto nella primavera del 2011, verrebbe posticipata di un anno.

IL CONSIGLIO PROVINCIALE di TREVISO DELIBERA DI :

1. Modificare lo Statuto della Provincia di Treviso aggiungendo, il seguente testo:

La Provincia riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua potabile come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico e garantisce che la proprietà e la gestione della rete di acquedotto, distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili;
Il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale di interesse generale. La Provincia di Treviso, in attuazione della Costituzione e in armonia con i principi comunitari, al fine di realizzare le coesione economica-sociale e territoriale, promuovere la solidarietà, garantire la protezione dell’ambiente e della salute, anche in considerazione delle peculiarità locali, ritiene di non poter realizzare nel proprio territorio tale specifica missione attraverso il mercato e secondo le regole della concorrenza. La Provincia realizza tale missione attraverso la gestione del servizio idrico integrato effettuata da un soggetto di diritto pubblico;
E’ assicurato il diritto, per ogni abitante del territorio provinciale, alla disponibilità domestica gratuita di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona

2. Sostenere la possibilità, da parte dei cittadini, di pronunciarsi sulla gestione del servizio idrico, attraverso le seguenti azioni:

sostenere la richiesta al Parlamento di una moratoria per posticipare a data successiva quella di svolgimento dei referendum per l’acqua pubblica le scadenze imposte dal comma 8 dell’ dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, così come modificato dall’art. 15 del DL 135/2009 convertito, con modificazioni, in Legge n. 166/2009, in merito all’obbligo di messa a gara della gestione del servizio idrico,
sostenere la richiesta al Parlamento, nel caso di elezioni politiche anticipate, di un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da consentire lo svolgimento dei referendum entro il 2011.

3. Rivendicare il ruolo delle amministrazioni locali nella gestione del Servizio Idrico Integrato, attraverso le seguenti azioni:
sostenere la richiesta al Parlamento di una moratoria sulle scadenze imposte dall’art. 1 del DL 25 gennaio 2010, convertito, con modificazioni, in Legge 42 bis in merito alla soppressione delle Autorita’ d’ambito territoriale
contrastare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.
Promuovere tutte le iniziative utili per impedire che la soppressione delle Autorità d’ambito territoriale, sancita dall’art. 1 del DL 25 gennaio 2010, si traduca in un’espropriazione delle competenze comunali in materia di servizio idrico integrato da sempre esercitate dai comuni, anche in forma associata e fare pressioni sui consigli regionali, che sono chiamati a individuare le nuove autorità d’ambito, di lasciare invariata la disciplina attuale sino alla data di svolgimento dei referendum, anche tenuto conto della proroga relativa alla soppressione delle autorità d’ambita stabilita dal d.l. 225 del 2010 cd. milleproroghe

4. Sostenere la campagna a favore della ripubblicizzazione del servizio idrico, attraverso le seguenti azioni:
promuovere tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.
“aderire ai due referendum per l’acqua pubblica e sostenerli attivamente sul proprio territorio con ogni iniziativa utile a raggiungere la vittoria dei SI” ,
in conseguenza dell’adesione ai 2 referendum, dichiarare la propria Provincia “PROVINCIA PER IL SI’ ALL’ACQUA PUBBLICA”: tale dichiarazione sarà presente in evidenza nel sito web dell’Ente.

5. Promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:

informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
contrasto al crescente uso delle acque minerali e promozione dell’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell’uso dei riduttori di flusso, nonché di studi per l’introduzione dell’impianto idrico duale;
promozione, attraverso l’informazione, della modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell’acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche;
promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.

6. Sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:

a)sensibilizzazione della cittadinanza in merito all’importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno;

b)proposta di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale.

I Consiglieri

Stefano Dall’Agata

Lorenzo Biagi

Stefano Mestriner


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ADESIONE Manifestazione ACQUA PUBBLICA 4.12.2010 Venezia

Aderiamo alla Manifestazione Regionale di Venezia il prossimo 4 Dicembre 2010 per L’Acqua Pubblica, a favore dei beni comuni.

In coerenza col nostro impegno della prima ora nella raccolta di firme per il referendum sull’acqua pubblica, ci impregneremo per la partecipazione di massa alla importante iniziativa.

Un cordiale saluto.

Dino Facchini

Coordinatore Regionale di Sinistra Ecologia Libertà

 

Mestre, 23 Novembre 2010


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E se vi sembran poche…

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19 luglio in Piazza Navona

19luglio

Lunedì 19 luglio ci ritroviamo in Piazza Navona alle ore 9.30 per festeggiare insieme la consegna di oltre un milione di firme per i tre referendum per l’acqua pubblica presso la Corte di Cassazione. Saranno presenti in piazza gli artisti per l’acqua e i rappresentanti delle associazioni e dei comitati territoriali, ma soprattutto ci sarà il popolo dell’acqua, quello che ha raccolto le firme in questi tre mesi di campagna referendaria. Qui il programma della mattinata.


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L’acqua non si vende c/o ACLI Treviso

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Sabato 12 giugno dalle ore 9.30 alle ore 12.30 presso le Acli provinciali di Treviso in Via San Nicolò 42, sarà attivo un banchetto per la raccolta firme per i 3 referendum “Acqua pubblica, ci metto la firma!”.
Per informazioni tel. 0422/56340.
Sarò lì a vidimare le firme, se non avete ancora firmato fate un passaggio.


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Acqua: firma anche Gentilini

Oggi alle 18.50 in Piazza San Vito a Treviso, presso il gazebo allestito da noi di Sinistra Ecologia Libertà per la raccolta di firme relativa ai referendum promossi dal FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, il vice-Sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini ha firmato, su mia sollecitazione, per tutti e 3 i quesiti referendari.

Auspico che possa trattarsi di un cambiamento di opinione politica da parte della Lega Nord, di cui Giancarlo Gentilini è autorevole rappresentante, rispetto al recente voto in Parlamento.

Voglio ricordare che al Senato i due Senatori trevigiani Vallardi e Stiffoni votarono il provvedimento voluto dal Governo Berlusconi senza che neppure fosse stato richiesto il voto di fiducia, che poi fu imposto alla Camera.

Stefano Dall’Agata – Sinistra Ecologia Libertà

Consigliere Provincia di Treviso

PS nella sequenza fotografica l’apposizione della firma presso una provvidenziale panchina di fianco al gazebo (per non superare la coda degli altri firmatari)


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Superate le 500mila firme


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516.615 firme raccolte in 25 giorni di banchetti e iniziative in tutta Italia. Un risultato incredibile anche per noi, raggiunto in poco più di tre settimane grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di cittadine e cittadini dell’acqua pubblica. Qui trovate la mappa dei banchetti.

(Sabato 22 maggio al pomeriggio dalle ore 15.00 alle 19.30 noi del Circolo di Treviso di Sinistra Ecologia Libertà organizziamo un banchetto per la raccolta firme a Treviso in Piazza San Vito. N.d.R.)

L’obiettivo che il Comitato Promotore si era posto (700mila firme) è ormai in vista e può essere superato. Da qui a luglio lanceremo eventi, feste, spettacoli per coinvolgere sempre più italiani in questa civile lotta di democrazia per togliere le mani degli speculatori dall’acqua riconsegnandola ai cittadini e ai Comuni.

I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.

Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.

Vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.

Vogliamo restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei territori.

Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene collettivo.

Per conservarlo per le future generazioni.

Perchè tre referendum sull’acqua

Il costituendo Comitato Promotore

I referenti territoriali della campagna referendaria

I materiali per la raccolta firme

Leggi la relazione introduttiva ai quesiti referendari

Perché si scrive acqua ma si legge democrazia


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A proposito delle posizioni espresse da dirigenti del PD di Emilio Molinari – Una pressante richiesta per impegnarvi tutti nella raccolta di firme

Emilio Molinari Contratto Mondiale per l’acqua.

Che senso ha? Non c’è intendimento polemico in questa domanda, solo mi chiedo quale è il senso che i dirigenti del Pd attribuiscono alla raccolta di firme che intendono promuovere per una legge sui servizi idrici da presentare al Parlamento, mentre in tutto il paese è in pieno svolgimento un referendum abrogativo delle leggi che obbligano alla privatizzazione di tali servizi e mentre elettori e militanti dello stesso Pd accorrono ai banchetti del Movimento dell’acqua per apporre la loro firma.

Credo risulti incomprensibile a molti l’idea di raccogliere firme su di una legge di iniziativa popolare, dal momento che anche molti quadri intermedi e dirigenti locali del Pd firmano per il referendum e si rendono disponibili alla sua riuscita; che molti sindaci aderiscono all’iniziativa, votano in centinaia ordini del giorno che dichiarano l’acqua priva di rilevanza economica; che lo stesso comune di Milano si pronuncia per l’acqua in mano pubblica e un po’ ovunque consiglieri comunali del Pd si offrono come autenticatori delle firme per il referendum sull’acqua pubblica, coscienti anche di assolvere a un obbligo democratico. Continua a leggere