Fabbrica Treviso

Blog di Stefano Dall'Agata


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Gelo e grandine, stiamo dalla parte del mondo agricolo

Noi Europa Verde – Verdi della Marca Trevigiana sosteniamo le richieste di risarcimento provenienti dal mondo agricolo a seguito delle recenti grandinate e delle gelate dell’aprile scorso; vogliamo però ricordare che questi eventi estremi sono sempre più frequenti, così come l’aumento delle temperature che anticipa le fioriture, rendendo le piante più vulnerabili nelle notti di primavera più fredde, a causa del cambiamento climatico dovuto all’enorme aumento di immissioni in atmosfera di gas climalteranti.

Siamo vicini ora al mondo agricolo, parte importante del lavoro e dell’economia della Provincia di Treviso, e nel contempo pensiamo che ci si debba porre degli obiettivi più lungimiranti al fine di prevenire questi disastri, sia proseguendo convintamente nella strada della transizione energetica, per la riduzione dei consumi attraverso l’efficienza energetica e per la sostituzione dei combustibili fossili con energia da fonti rinnovabili, che sostenendo finanziariamente l’adozione di nuove tecnologie che permettano di limitare i danni in caso di detti eventi.

Daniele Tiozzi e Elisa Casonato

Co-portavoce Europa Verde – versi della Marca Trevigiana

Stefano Dall’Agata

Referente Agricoltura Federazione Provinciale Europa Verde – Verdi della Marca Trevigiana


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Le favole di Zaia sulla Pedemontana e il consumo di suolo

Luca Zaia sulle orme di Esopo e Christian Andersen?
Il Presidente Luca Zaia ha deciso di ritirarsi dalla politica e dedicarsi alla scrittura di favole?
A giudicare dalle recenti dichiarazioni si potrebbe anche pensare che ne avrebbe tutte le qualità, sicuramente maggiori di quelle che ha dimostrato nel governare il Veneto.
È vero, egli gode di un vasto consenso, dovuto secondo noi alla sua capacità di ammaliare con le sue favole la fiducia dei veneti, ma non a una reale e buona capacità di amministrazione.

È paradossale, se non ridicolo, che l’ex Presidente della Provincia di Treviso, che già 20 anni fa era schierato senza se e senza ma, per l’ipotesi di un’Autostrada a pagamento, senza nessuna mediazione con chi chiedeva una soluzione di Pedemontana alternativa, legata al territorio, che utilizzasse i sedimi esistenti, e sottolineiamo, con un costo estremamente inferiore, ora dichiari di essersi trovato l’Opera e di averne solo la responsabilità della gestione, sfiora il paradosso.
Zaia governa da 20 anni ed è sempre stato a favore della Pedemontana. Ricordiamo il giubilo, dopo la Conferenza di Castelfranco del 2001 che approvava l’ipotesi di “Superstrada” a pagamento, assimilandola di fatto un’Autostrada.

La Pedemontana in trincea è un taglio netto operato ad un sistema ambientale, interrompe e si inserisce come un corpo estraneo nella fascia di ricarica della falda (il più grande bacino di acqua potabile d’Europa). È una dichiarazione di guerra contro il territorio, una guerra “in trincea” contro l’acqua, che non vinceremo mai.
Ci pare ridicolo che chi si vanta di aver fatto studi in agraria, imputi la colpa degli allagamenti all’acqua dei campi.
L’ennesima causa esterna, estranea al suo operato e alle scelte strategiche di questa infrastruttura.
Siamo passati dal benaltrismo all’esternalizzazione delle responsabilità, per un’opera che se terminata così come prevista sarà oltre che una catastrofe ambientale, anche un disastro economico alla stregua del Mose.
I veneti pagano 153 milioni di euro gia da quest’anno, in progressione ad aumentare per i prossimi anni.
Chiediamo a Zaia dove prenderà i soldi necessari, visto che il 75% del del bilancio è per la sanità e il sociale?
Ricordiamo infine che la Pedemontana ritenuta opera strategica non costituisce consumo di suolo per la famigerata legge voluta da Zaia 2017, ma di fatto costituisce una trasformazione definitiva del suolo vergine.
Una legge che aldilà dei buoni principi espressi è invalidata dalla somma di deroghe che sono state inserite.
In questa metafora favolistica il nostro Veneto appare come una Bella Addormentata, sottoposta all’incantesimo delle melliflue parole di Zaia.
Noi ci proponiamo di essere il Principe “Verde” che con un bacio saprà svegliare la nostra amata terra veneta.

Elisa Casonato. Capolista Europa Verde Verdi Veneto
Daniele Tiozzi Co-portavoce Federazione Provinciale Verdi Treviso
Stefano Dall’Agata Verdi Treviso


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Il tempo presenta il conto all’antipolitica

Il crollo di un itis-fermicontrosoffitto all’ITIS E. Fermi di Treviso (fortunatamente non vi sono state conseguenze per studenti e personale) è uno degli esempi delle conseguenze dirette del lasciare spazio all’antipolitica e alla demagogia.
Qui l’art. da La Tribuna di Treviso:
http://m.tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2016/10/18/news/crolla-controsoffitto-durante-la-lezione-1.14270264

Il Fermi è l’Istituto che ho frequentato ed è anche per questo che sento la ferita alla sua dignità come una ferita personale e mi sento quindi in dovere di intervenire.
Per anni forze politiche, tra cui anche i “nuovi” del M5S, o prestigiosi commentatori hanno denigrato le Province dichiarandone falsamente l’inutilità e facendo finta di dimenticarsi che di fronte a costi c’erano competenze, servizi e investimenti. Ora il tempo presenta il conto ai vari demagoghi, non ultimo l’attuale Presidente del Consiglio e la sua pletora di yes men.

La sedicente abolizione della Province portata avanti da Renzi e Del Rio ha significato lo svilimento di un Ente territoriale di fondamentale importanza per tutti gli Stati moderni, con la mortificazione di competenze e professionalità, scaricando sui cittadini e i lavoratori i disagi dovuti alla compressione dei servizi, nonché mortificando la democrazia, negando alla cittadinanza la possibilità di scegliere gli amministratori.
Sicuramente non è una “buona scuola” quella che priva di manutenzioni fondamentali gli edifici scolastici, togliendo alla Scuola pubblica con la mano destra, magari per favorire la scuola privata con l’altra mano.

Credo invece che sia fondamentale che invece di pensare a Ponti sullo Stretto, Strade Pedemontane ed altri opere inutili si cominci a mettere mano alla Prima e Fondamentale Opera Pubblica di cui ha bisogno il nostro Paese, il recupero e il riassetto del territorio, a cominciare proprio dalla manutenzione di tutti plessi scolastici, che in ogni parte d’Italia sono ormai in condizioni critiche e pericolose.
Stefano Dall’Agata

già Consigliere Provincia di Treviso


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Petizione contro il porta a porta?

PAP

A proposito di certe petizioni, dopo che noi trevigiani abbiamo esportato i nostri rifiuti nelle discariche della Provincia di Treviso, e in particolar modo a Paese; che ci sia chi cavalca i dubbi dei cittadini proponendo una petizione in cui si dice che è difficile fare a Treviso quello che si fa tranquillamente nei Comuni della Marca è evidentemente demagogico.
Se poi come gira voce, dietro ai “cittadini” ci fosse un partito politico che con i suoi rappresentanti va a magnificare nel resto d’Italia la bravura dei cittadini della Provincia di Treviso nel conseguire ottimi risultati nel riciclaggio dei rifiuti, sarebbe da scellerati.
Ma forse, si vorrebbe anche per la Città di Treviso trovarsi a gestire un’emergenza come quella calabrese…


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Caro Muraro, non ci stiamo a screditare il PTCP per dare il via libera a Ikea e a Barcon

In seguito alle notizie infondate diffuse da Muraro sui contenuti del PTCP, intervengono con una lettera aperta al Presidente della Provincia alcuni consiglieri e tutti i capigruppo di opposizione della scorsa consigliatura provinciale, non più presenti in CP, per chiedere il rispetto del lavoro fatto sul piano provinciale.

Lettera aperta

 

Caro Muraro, non ci stiamo a screditare il PTCP per dare il via libera a Ikea e a Barcon

 

Come consiglieri provinciali, nella scorsa consigliatura abbiamo partecipato alla lunga fase di esame e di elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, giungendo anche a esprimere un voto positivo sulla prima approvazione del piano, e dissociandoci poi dalle varie deroghe che la Giunta ha successivamente voluto introdurre nel piano.

Per questo non ci stiamo ad assecondare le falsità che il Presidente Muraro, auspichiamo per mera dimenticanza dei contenuti del piano, ha propalato nel corso della commissione urbanistica di venerdì 9 marzo. Sostiene Muraro, infatti, che non è vero che il PTCP esclude nuove cementificazioni, e a riprova di questo sostiene che nel piano fossero previsti due nuovi poli da localizzare nel territorio, e che nel piano non siano state individuate con precisione le aree di insediamento per non favorire economicamente i proprietari dei terreni delle zone in questione. Nulla di questo corrisponde ai contenuti del piano. Forse Muraro fa riferimento a progetti e a interessi di cui si è occupato o si sta occupando, ma non c’è nulla di questo nel PTCP. Non si preoccupino dunque le categorie economiche, non c’è nulla di vero in quello che sostiene Muraro a proposito di due nuovi insediamenti produttivi.

Quello che c’è di reale nel piano, e che Muraro ha travisato completamente, è la previsione di un polo logistico e di un polo tecnologico provinciale. Attenzione, non si tratta di previsioni urbanistiche vincolanti, ma solo di idee progettuali che, nell’ambito di un piano molto vasto come il PTCP che comprende una serie di studi e di riflessioni sul futuro della Marca Trevigiana, sono state inserite in una raccolta di idee per il futuro della Provincia raccolte in un allegato al piano chiamato “Quaderno dei progetti”. Si tratta di una trentina di ipotesi di lavoro, molto interessanti e che andrebbero in buona parte riprese in mano, tra le quali vi sono appunto il progetto n.20 “polo logistico Treviso Servizi”, e il progetto n.27 “polo tecnologico provinciale”. Le norme tecniche prevedono che questi spunti potranno essere progettati e realizzati previa concertazione con gli enti territoriali di volta in volta interessati.

Per quanto riguarda la localizzazione degli interventi, non è vero che sia libera e a piacere della Giunta. Il polo logistico è chiaramente localizzato fin dal nome nell’area della Treviso Servizi. Si tratta di realizzare un’area di interscambio di merci tra gomma e rotaia nel centro intermodale, eventualmente da collegare al centro intermodale di San Giacomo di Veglia. Niente a che vedere, dunque, con una cementificazione di area agricola. Anzi, un progetto per togliere camion dalle strade e ridurre il fabbisogno di asfalto.

Il polo tecnologico è invece aperto a diverse possibilità di localizzazione, tutte comunque su aree già esistenti e non su aree agricole da urbanizzare. Precisamente, l’allegato al PTCP offre queste alternative: le ex officine Secco, una parte dell’area della Treviso Servizi, l’ Urban Center a Vittorio Veneto, un’area in prossimità del nuovo scalo ferroviario a Castelfranco Veneto. Anche qui, non si tratta di cementificare territorio, ma di costruire un polo dove studiare tecnologie innovative a servizio dei settori produttivi più rilevanti per il sistema produttivo provinciale.

Il PTCP che abbiamo approvato prevede la riduzione a 100 delle 1077 aree produttive censite, e prevede che nuovi centri commerciali vadano insediati solo su aree dismesse. Non creda Muraro di poter impunemente screditare il Piano per poter dare il via libera alle operazioni di Barcon e Ikea. Ne va della credibilità e autorevolezza dei tanti tecnici e funzionari che a  quel piano hanno lavorato, dei due assessori provinciali che hanno sovrainteso al lavoro, e anche dei consiglieri provinciali che, pur dall’opposizione, quel piano hanno discusso, emendato e approvato.

 

Luca De Marco, Stefano Dall’Agata, Lorenzo Biagi, Stefano  Mestriner, Marco Scolese, Marlene Rossetto


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Volantino di SEL Treviso sull’aeroporto Canova

Le MOTIVAZIONI di Sinistra Ecologia Libertà

contro LʼAMPLIAMENTO DELLʼAEROPORTO A. CANOVA

 Sinistra Ecologia Libertà di Treviso denuncia la situazione dell’Aeroporto Canova, con un previsto aumento del numero dei voli e del conseguente inquinamento acustico ed atmosferico.

I cittadini delle Città di Quinto e Treviso, si trovano ad essere vittime della subalternità a Save e AerTre della cattiva politica della destra che malgoverna Comune, Provincia e Regione.

Da tutti gli atti sui ricorsi presentati del Comitato emerge una semplice verità: il massimo dei voli ambientalmente compatibile per l’Aeroporto Canova è di 16.300 all’anno.

Sosteniamo che il Canova deve mantenere un’operatività entro questi limiti, fungendo da semplice secondo scalo per il Marco Polo, in questo senso se approviamo la messa in sicurezza della pista non per questo possiamo essere favorevoli ad altri investimenti  finalizzati all’ampliamento della capacità operativa dell’Aeroporto; di conseguenza denunciamo il rischio che i voli possano sorvolare i quartieri di Santa Maria del Sile, di San Nicolò e il Centro Storico della Città, con conseguente deprezzamento del valore degli immobili.

Fermo restando che l’Aeroporto Canova è una realtà importante per l’economia trevigiana, non si può pensare che per favorire gli interessi più privati che pubblici di SAVE, che ruotano soprattutto intorno alle esigenze del turismo della Provincia di Venezia, si vada a triplicare i voli in una struttura interna alla rete urbana, con una pista di atterraggio e decollo autorizzata in deroga agli standard internazionali.

L’aumento dell’inquinamento sia acustico che atmosferico, ed inoltre i rischi sempre connessi, ma superiori a causa di una pista inadeguata, al traffico aereo richiedono il coinvolgimento e la trasparenza nei confronti della cittadinanza che vedrà sicuramente peggiorare la vivibilità del territorio in cui abita.

Il nostro vuole essere un richiamo alla responsabilità di Sindaci che devono avere tra le loro massime prerogative non il Dio Denaro ma la salute dei propri cittadini.

Consideriamo perciò un errore la querela contro il Comitato Aeroporto, reo di aver criticato le pubbliche amministrazioni, sporta da Provincia di Treviso e Comune di Treviso.

Consideriamo inoltre necessario che la Regione Veneto inizi a svolgere in modo autorevole il suo ruolo di programmazione, avviando una verifica per la riorganizzazione del sistema aeroportuale del Veneto.

Su questo punto, nell’ambito della razionalizzazione delle Basi dell’Aeronautica Militare proposta nella Campagna Nazionale di SEL “Diamoci un taglio! Alle spese militari” pensiamo che possa essere presa in considerazione anche l’eventualità di un nuovo Aeroporto civile in sostituzione della Base di Istrana.

Fermo restando che è urgente l’adozione da parte della Città di Treviso dei Piani di Rischio connessi alla struttura aeroportuale, grave inadempienza a tutt’oggi dell’Amministrazione leghista.

Scarica il volantino SEL TV su aereoporto


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Successo per SEL sulla lotta alle mafie

Esprimo soddisfazione per il successo alla nostra proposta sulla lotta alle mafie al Consiglio Provinciale di Treviso.

Dopo l’ODG “Per la legalità democratica e la lotta alle mafie” approvato all’unanimità durante il mandato della scorsa Amministrazione e presentato e fortemente sostenuto da noi di Sinistra Ecologia Libertà la Giunta Provinciale assume finalmente con delibera del 23 gennaio avente oggetto “Iniziative per diffondere la cultura della legalità e promuovere la lotta contro le mafie e l’ usura. Linee di indirizzo.” una serie di impegni concreti.

La Giunta Provinciale sceglie di supportare le Associazioni quali ad esempio “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” che presenti anche nel nostro territorio, da anni promuovono iniziative di sensibilizzazione e denuncia nei confronti dei fenomeni mafiosi.

Decide inoltre che l’Amministrazione promuoverà proprie iniziative in materia di contrasto alle mafie e lotta all’usura.

Con questi atti si è raggiunto un risultato importante, in quanto la lotta alle mafie necessita dell’indispensabile azione di prevenzione e repressione da parte dell’Autorità giudiziaria e delle Forze dell’Ordine, come di una parallela e non meno importante opera di contrasto alla cultura mafiosa e di promozione della cultura della legalità.

Auspico che l’Amministrazione Provinciale possa farsi carico di un’azione di sensibilizzazione nei confronti del territorio di sua competenza, a partire dalle Amministrazioni Comunali favorendo il coordinamento di iniziative anche in collaborazione con gli Enti preposti (Prefettura, Questura, Procura, ecc.) della nostra Provincia.

Per Sinistra Ecologia Libertà Treviso

Il Resp. Comunicazione Stefano Dall’Agata

Scarica la delibera


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Muraro come il Mago Silvan

magoCome volevasi dimostrare, e come avevamo denunciato in campagna elettorale, sulla Tangenziale di Spresiano da parte del Presidente della Provincia di Treviso sono state fatte promesse da marinaio, o meglio promesse da politicanti.
Ecco ciò che il presidente  Muraro dichiarava durante la campagna elettorale:
“ Il tracciato è in linea di massima deciso, ora bisogna passare alla progettazione (…) Per il finanziamento serviranno 5/6 milioni di euro che verranno ricavati nel piano triennale.”
Strano ma, come in un gioco di prestigio del mago Silvan, questi soldi promessi sono spariti . Nello schema di piano di opere pubbliche per il prossimo triennio, di recente licenziato dalla Giunta Provinciale, non vi è infatti traccia dell’opera pubblica annunciata.
Che fine ha fatto la promessa di ricavare dal Piano triennale i fondi per la sua costruzione?
Non nè possibilie che la colpa sia sempre di altri: Roma ( il federalismo fiscale puro e semplice aumento di tasse in provincia ), gli avversari politici ( infatti sono 4 mesi che PDL e Lega litigano tra di loro), i comitati (gli unici che spesso cercano di dare un concreto contributo per la salvaguardia dell’ambiente).
È vergognoso che si prendano in giro le Amministrazioni e anche i cittadini promettendo di tutto e di più, ben sapendo di non essere in grado di ottemperare alle promesse fatte.
Per quanto riguarda la “sua” squadra …beh onestamente se dovessimo classificarla in un ipotetico campionato di calcio, ormai la giunta LEGA e PDL lotta ormai per la retrocessione in serie B .
E alla fin fine resta ben chiaro quale sia la capacità di fare squadra tanto sbandierata da Muraro e dalla sua maggioranza: “parole, son soltanto parole” cantava Mina…
Luigi Amendola – Capogruppo SEL Provincia Treviso

Stefano Dall’Agata – Resp. Comunicazione Fed. SEL Treviso


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Aeroporto Canova: richiesta commissione al Consiglio Provinciale

https://i0.wp.com/upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/90/Aeroporto_di_Treviso_A_Canova.jpg/220px-Aeroporto_di_Treviso_A_Canova.jpg

Dando seguito agli impegni presi lo scorso mandato amministrativo e ribaditi in campagna elettorale il Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, unitamente ai gruppi dell’opposizione, ha presentato una richiesta di Commissioni congiunte Ambiente e Urbanistica “Al fine di valutare le criticità urbanistiche e gli impatti ambientali provocati dal previsto aumento della capacità operativa dell’Aeroporto “Canova” di Treviso”.
Riteneniamo che il maggior numero di voli previsto rappresenti un impatto sulla salute delle popolazioni dei Comuni interessati, e che la doverosa messa a norma della struttura debba essere accompagnata da un adeguato Piano di Rischio, ed inoltre che vadano rispettate le prescrizioni e le norme di legge in vigore a garanzia della sicurezza dei cittadini e del territorio.
Stefano Dall’Agata, Luigi Amendola
Sinistra Ecologia Libertà Treviso


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Il Paese del Sole

La Cassazione ha detto Sì!

Come avevamo preventivato la democrazia ha vinto. Il referendum sul nucleare si terrà il 12 e 13 giugno insieme ai due sulla privatizzazione dell’acqua e a quello sul legittimo impedimento. La Corte di Cassazione ha stabilito che le modifiche apportate dal governo alle norme sull’energia nucleare non precludono lo svolgimento del referendum, e ha detto stop al tentativo abbastanza maldestro di scippare al popolo italiano il diritto di decidere sulla reintroduzione in Italia del nucleare. La richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8).
Ora tocca a tutti noi, cittadine e cittadini, decidere quale vogliamo sia il futuro dell’Italia e che paese desideriamo consegnare ai nostri figli. C’è solo da andare a votare e dire sì al bando del nucleare, fonte di disastri ambientali, vecchio e inutile e dannoso, e non rispondente al nostro bisogno di energia pulita.
L’Italia è pur sempre “il Paese del Sole”: facciamolo risplendere e sorridere il 12 e 13 giugno.

Stefano Dall’Agata

Portavoce Comitato Vota Sì per fermare il Nucleare

Provincia di Treviso