Fabbrica Treviso

Blog di Stefano Dall'Agata


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Sit in Aeroporto Canova

Martedì 2 maggio sono stato all’iniziativa di Europa Verde per chiedere la riduzione dell’impatto dell’Aeroporto Canova.


Questo il comunicato di presentazione dell’Iniziativa:

La collocazione dell’Aeroporto di Treviso presenta palesi problemi di compatibilità coi centri abitati dei Comuni di Quinto di Treviso e del capoluogo Treviso, che come il Parco del Sile sono in forte prossimità allo stesso. L’impatto dell’inquinamento atmosferico prodotto dai velivoli va a gravare su una situazione che è già critica e unito all’inquinamento acustico rappresenta un significativo fattore di rischio per la salute della popolazione.

La decisione del Ministero dell’Ambiente di concedere a SAVE l’ampliamento di traffico richiesto oltre al limite massimo precedente di 16.300 voli ci trova in forte disaccordo e ha dato dimostrazione di una grave carenza di interesse per la salute pubblica da parte di organi dello Stato che dovrebbero invece tutelarla.

Ribadiamo che la scelta di ampliamento della capacità dei voli dell’Aeroporto reca un danno evidente alla qualità della vita dei cittadini di Treviso e di Quinto; proprio per questo noi di Europa Verde-Verdi Treviso auspichiamo si possa ridiscutere la questione dell’Aeroporto di Treviso ragionando sulla razionalizzazione del sistema aeroportuale del Nordest e valutando l’eventuale utilizzo (anche in modo sostitutivo) dell’Aeroporto di Istrana.

Riteniamo che l’aumento dei già elevati livelli di traffico del Canova, con arrivi che mirano principalmente al centro storico di Venezia, sia in contraddizione con la limitata capacità di accoglienza della città lagunare e assolutamente non sostenibile rispetto alle sue caratteristiche peculiari.

Ma il Gestore non è il solo responsabile di quanto accade, pur essendo il principale. Shakespeare scriveva “c’è del marcio in Danimarca”, magari in Regione Veneto questo marcio non c’è, ma responsabilità pesanti fatte di Atti e di dichiarazioni pubbliche sono innegabili, e in questa commedia giocata sulle teste dei cittadini, il Presidente Zaia e il suo partito ne risultano essere gli attori principali.

Del Sindaco Mario Conte inoltre non ricordiamo un singolo Atto significativo volto a mitigare l’impatto dell’Aeroporto, un impatto che va a gravare anche sul Parco Regionale del fiume Sile, il più lungo fiume di risorgiva d’Italia, che nonostante il disturbo antropico, mantiene discreti livelli di naturalità e specie di fauna e flora uniche, un patrimonio che dobbiamo assolutamente tutelare attraverso una gestione realmente sostenibile dell’area!


Stefano Dall’Agata – Candidato Europa Verde Treviso

Isabella Scortegagna e Luca Saccone – Co-portavoce Circolo Grande Treviso Green di Europa Verde Verdi e candidati Europa Verde Treviso

L’articolo di Mauro Favaro su Il Gazzettino:

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Le favole di Zaia sulla Pedemontana e il consumo di suolo

Luca Zaia sulle orme di Esopo e Christian Andersen?
Il Presidente Luca Zaia ha deciso di ritirarsi dalla politica e dedicarsi alla scrittura di favole?
A giudicare dalle recenti dichiarazioni si potrebbe anche pensare che ne avrebbe tutte le qualità, sicuramente maggiori di quelle che ha dimostrato nel governare il Veneto.
È vero, egli gode di un vasto consenso, dovuto secondo noi alla sua capacità di ammaliare con le sue favole la fiducia dei veneti, ma non a una reale e buona capacità di amministrazione.

È paradossale, se non ridicolo, che l’ex Presidente della Provincia di Treviso, che già 20 anni fa era schierato senza se e senza ma, per l’ipotesi di un’Autostrada a pagamento, senza nessuna mediazione con chi chiedeva una soluzione di Pedemontana alternativa, legata al territorio, che utilizzasse i sedimi esistenti, e sottolineiamo, con un costo estremamente inferiore, ora dichiari di essersi trovato l’Opera e di averne solo la responsabilità della gestione, sfiora il paradosso.
Zaia governa da 20 anni ed è sempre stato a favore della Pedemontana. Ricordiamo il giubilo, dopo la Conferenza di Castelfranco del 2001 che approvava l’ipotesi di “Superstrada” a pagamento, assimilandola di fatto un’Autostrada.

La Pedemontana in trincea è un taglio netto operato ad un sistema ambientale, interrompe e si inserisce come un corpo estraneo nella fascia di ricarica della falda (il più grande bacino di acqua potabile d’Europa). È una dichiarazione di guerra contro il territorio, una guerra “in trincea” contro l’acqua, che non vinceremo mai.
Ci pare ridicolo che chi si vanta di aver fatto studi in agraria, imputi la colpa degli allagamenti all’acqua dei campi.
L’ennesima causa esterna, estranea al suo operato e alle scelte strategiche di questa infrastruttura.
Siamo passati dal benaltrismo all’esternalizzazione delle responsabilità, per un’opera che se terminata così come prevista sarà oltre che una catastrofe ambientale, anche un disastro economico alla stregua del Mose.
I veneti pagano 153 milioni di euro gia da quest’anno, in progressione ad aumentare per i prossimi anni.
Chiediamo a Zaia dove prenderà i soldi necessari, visto che il 75% del del bilancio è per la sanità e il sociale?
Ricordiamo infine che la Pedemontana ritenuta opera strategica non costituisce consumo di suolo per la famigerata legge voluta da Zaia 2017, ma di fatto costituisce una trasformazione definitiva del suolo vergine.
Una legge che aldilà dei buoni principi espressi è invalidata dalla somma di deroghe che sono state inserite.
In questa metafora favolistica il nostro Veneto appare come una Bella Addormentata, sottoposta all’incantesimo delle melliflue parole di Zaia.
Noi ci proponiamo di essere il Principe “Verde” che con un bacio saprà svegliare la nostra amata terra veneta.

Elisa Casonato. Capolista Europa Verde Verdi Veneto
Daniele Tiozzi Co-portavoce Federazione Provinciale Verdi Treviso
Stefano Dall’Agata Verdi Treviso


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Lo “stradismo” miope di Zaia & Company

Le polemiche sul basso utilizzo della A28 con la richiesta di esenzione dal pedaggio dei veicoli e quindi del suo utilizzo gratuito segnano il punto di disvelamento della grande bugia sul sistema viario del Veneto e di quali debbano essere le soluzioni opportune.

https://i0.wp.com/www.oggitreviso.it/files/A28_svincolo_chiuso_HP_2.jpgDi fronte alla necessità di sopperire all’intasamento delle vie di raccordo locali i soloni dell’impresa e di certa politica, di cui il Presidente Zaia è il fiero alfiere, soffiavano sulle trombe ai quattro venti la loro proposta: “si facciano le (grandi) Opere che servono”.

Si trattava e si tratta di uno “stradismo” miope incapace di cercare e trovare soluzioni capaci di tenere assieme le esigenze di viabilità e quelle di salvaguardia del territorio, che non sembra tenere in alcun conto le esigenze delle comunità locali e del territorio. Quest’ultimo vittima di un vero e proprio “stragismo” con lo sventramento di luoghi di pregio ambientale e paesaggistico.

Ma le Autostrade sono utili mi si dice, e allora vediamo fino in fondo a cosa sono e/o devono essere utili.

Un Autostrada è utile se riesce ad attrarre il traffico locale sgravando paesi e città da attraversamenti e code, riuscendo magari con ciò ad essere anche economicamente attraente. Ma se questo non accade, ed anzi lo stesso capitolato di appalto (nel caso dell’Autostrada Pedemontana) postula che l’opera possa non essere utile a tal fine e prevede un contributo da parte del pubblico nel caso i flussi di traffico non raggiungano una certa quota, mi chiedo quale è, e per chi è l’utilità.

Forse è per le imprese che si aggiudicano l’appalto e possono così lucrare, forse è per i politici condiscendenti che da queste imprese possono ricevere appoggio, forse per chi deve trasportare via camion le merci che dalla Turchia vanno in Francia o in Spagna, ma per le cittadine ed i cittadini della Marca e del Veneto vi è un danno per la distrazione di risorse che potevano essere utilizzate per altre priorità, oltre al danno del peggioramento della propria qualità della vita.

Il cattivo esempio che giunge dagli esiti della A28 porta quindi a far acquisire valore alle ragioni dei comitati che si oppongono alla realizzazione della Pedemontana, che a tutti gli effetti è un’Autostrada, un’Opera che rischia di creare alla viabilità più danni che vantaggi. Va ricordato che il tracciato scritto sulla carta tra le altre cose prevede nella nostra Provincia il passaggio su discariche esaurite, su aree di pertinenza di Ville Monumentali, e che su quella di Vicenza avrà effetti imprevedibili sulla viabilità di Bassano del Grappa. Non posso non sottolineare come il Progetto definitivo depositato presenti addirittura dei peggioramenti rispetto il Progetto preliminare, con la sgradevole sensazione che gli interessi di tutela del territorio e le proposte presentate in varie sedi al proposito abbiano trovato ben poco spazio nella stesura della progettazione.

Voglio anche ricordare come la proposta di una vera Superstrada libera e collegata al territorio avrebbe consentito di risolvere le esigenze di collegamento sulle lunghe distanze con le esigenze di attraversamento del traffico locale, risolvendo ad esempio con un’unica opera la questione della circonvallazione di Montebelluna.

Mi sento quindi di dare piena solidarietà ai Comuni ed ai Comitati che in questi giorni si stanno mobilitando, a partire dal Comune di Volpago del Montello di cui considero più che giustificato il ricorso al TAR contro il progetto in rilevato della Superstrada Pedemontana Veneta.

Stefano Dall’Agata – Sinistra Ecologia Libertà

Capogruppo Provincia di Treviso


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DALL’AGATA e ATALMI ecco le prove sulle responsabilità della LEGA per il tracciato della Tangenziale

Dalle ricerche effettuate sul percorso di autorizzazione amministrativa della Media Struttura di Vendita Iper Lando emerge chiaramente una responsabilità oggettiva da parte dell’Amministrazione del Comune di Treviso, che ha concesso prima una nuova autorizzazione con accorpamento della licenze (n° 7508 del 19.02.98) e successivamente due autorizzazioni all’ampliamento della superficie di vendita prima a mq. 1776 e poi a mq. 2500.

Il residence Sant’Anna, sopra il quale è previsto un sottopasso

Il residence Sant’Anna, sopra il quale è previsto un sottopasso

Nell’approvazione delle autorizzazioni ci chiediamo che tipo di valutazione sia stata espressa dall’Amministrazione del Comune di Treviso rispetto allo “studio di impatto sulla viabilità”, e come si sia potuto in detta valutazione non rilevare che le autorizzazioni alla Media Superficie erano in contrasto con le previsioni urbanistiche che proprio nell’area in questione prevedevano il passaggio del Tracciato della Tangenziale di Treviso.

Crediamo che per i cittadini coinvolti possa essere ormai chiaro chi debbono ringraziare per un nuovo tracciato che passa a ridosso, se non sopra le loro case, in primis le due persone che ricoprivano la carica pro-tempore di Sindaco del Comune di Treviso nelle date citate: Giancarlo Gentilini e Giampaolo Gobbo. E conseguentemente il loro partito, la Lega Nord, che esprimeva nello stesso periodo i Presidenti di Provincia Luca Zaia e Leonardo Muraro, che avevano al responsabilità di seguire un corretto coordinamento sugli interventi nella viabilità del territorio della Provincia.

Sottolineiamo che riteniamo inaccettabili, da questi ultimi, scuse che si rifanno ad una mancanza di competenze dirette da parte dell’Ente Provincia sulla strada in questione, e questo sia perché è stato sotto agli occhi di tutti l’interventismo a tutto campo di Zaia e Muraro su tutte le questioni viabilistiche, sia perché la posizione poi raggiunta da parte di Zaia di Vice-Presidente della Regione Veneto, che la Vice-Presidenza di Veneto Strade da parte di Muraro danno a loro e al loro partito responsabilità politiche da cui non possono tirarsi indietro.

Stefano Dall’Agata – Sinistra Ecologia Libertà

Consigliere Provincia di Treviso

Nicola Atalmi – Sinistra Trevigiana

Consigliere Comune di Treviso


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Con i lavoratori della Gatorade

Leggo con stupore l’articolo di oggi su Il Gazzettino in cui si lamenta la mancanza dei politici al corteo dei lavoratori della Pepsico/Gatorade.
Contrariamente a quanto scritto, io ero presente, ho salutato quei lavoratori, che non erano per me degli sconosciuti avendo tra l’altro lavorato presso l’allora Quaker/Chiari & Forti, proprio anche nel magazzino della Gatorade, ed ho condiviso le loro ragioni.
Quello che non condivido è la “comprensione delle esigenze delle multinazionali” da parte di Zaia e la sua solidarietà pelosa.
Con un po’ meno di ipocrisia Zaia potrebbe notare che dietro alle chiusure di stabilimenti non vi sono reali ragioni di produttività, ma spesso ragioni di realizzo speculativo su aree immobiliari che si trovano  in zone appetibili.
Lo smantellamento di quel sito produttivo parte da lontano, già 15 anni fa si parlava di vendita dei marchi, ed ora il semplice sguardo dalla strada all’ex stabilimento Chiari & Forti fa capire come l’offerta alla Pepsico per l’area della Gatorade possa essere estremamente invitante.
Su decisioni che sembrano già prese, credo che la politica possa ancora dire la sua, per esempio non facendo dare per scontato che le variazioni di destinazione d’uso da Industriale a Direzionale/Residenziale/Commerciale siano possibili; non mi sembra irrealistico chiedere che a Silea resti il sito produttivo con la garanzia dell’occupazione. E mi pare giusto e corretto pretendere che, chi ha potuto fare affari ed investimenti nel nostro territorio, non possa andarsene trattando i lavoratori e le loro famiglie come scarpe vecchie.
Stefano Dall’Agata
Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà Provincia di Treviso

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Federalismo demaniale: vendiamo il Colosseo?

Rischia di diventare attuale questa immagine di Totò, nella realtà l’Italia sta  superando la fantasia, non sarà più incredibile il vendere la Fontana di Trevi come si vede in un vecchio film.

Il Federalismo demaniale rischia di tramutarsi nel più gigantesco saccheggio al Patrimonio pubblico, superiore persino a quello realizzato da Napoleone?

Da Porta Portese, alle isole, alle Dolomiti, “l’elenco provvisorio” dei beni messi in vendita dal Demanio conta 11.009 schede per un totale di 19.005 tra fabbricati e terreni che in base al federalismo possono essere venduti.

Suonano perciò stonate le parole del Presidente del Veneto Zaia quando dice  “Mi sembra una cosa buona il fatto che pezzi così famosi delle Dolomiti, dichiarate tra l’altro patrimonio mondiale dell’umanità, ritornino alle loro comunità. Stiamo andando nella  direzione giusta, anche dal punto di vista dei simboli”.

Se accanto a ogni «bene», viene indicato un «valore di inventario», che ammonta complessivamente a poco più di tre miliardi (3.087.612.747), ed il senso del trasferimento è il dare la possibilità agli Enti locali che richiedano i beni di venderli per ripianare il debito pubblico, siamo di fronte al rischio concreto di una enorme speculazione edilizia, per la quale sono stati stimati possibili 500.000 metri cubi di cementificazione sulle aree agricole.

Se invece si vuol realmente garantire che quel che è patrimonio dell’umanità resti protetto, a disposizione delle comunità attuali, ma anche di quelle future; che la proprietà sia dello Stato, delle Regione o di Enti locali il Federalismo demaniale risulta inutile.

Credo però che nel pensiero del Governo, che questo Federalismo demaniale ha voluto, non vi sia la volontà di salvaguardare il Patrimonio, ma di fare cassa con quasi ogni mezzo necessario.

Va esclusa ovviamente la volontà di far pagare le tasse a chi non le paga, cosa piuttosto antipatica a Berlusconi, che ha rimarcato più volte di considerare giustificata l’evasione fiscale (magari la propria).

Stefano Dall’Agata – Sinistra Ecologia Libertà

Consigliere Provincia di Treviso



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Le bugie della Lega

Uno dei principi cardine del pensiero di Gandhi è il “satyagraha”, traducibile come “attenersi strettamente alla verità”, e che nel campo politico può essere letto come “coerenza”.

Purtroppo detta coerenza manca al candidato Presidente della Regione Veneto per lo schieramento delle destre, capace di votare a favore del Nucleare come voluto dall’accoppiata Berlusconi /Scaiola, ma anche di venire a dire qui in Veneto di essere contrario. Al proposito va sottolineato che, in coerenza con quanto votato in Consiglio dei Ministri, al Consiglio Provinciale di Treviso il Presidente Muraro e la sua Maggioranza (Lega, PDL, UDC) votarono contro un nostro ODG che chiedeva di finanziare le energie da fonti rinnovabili e il risparmio energetico invece che la costruzione di nuove centrali nucleari

Una faccia tosta ed una spudoratezza che pongono Zaia e il suo partito a pieni voti nella banda del boss di Arcore, alla faccia delle prediche sul cambiamento che la Lega diceva di voler rappresentare, l’unica cosa che è cambiata è la velocità della Lega nel genuflettersi a padroni e padrini, dimenticandosi dei bisogni della popolazione del Veneto.

Stefano Dall’Agata

Candidato SEL-PSI elezioni regionali del Veneto

Consigliere Provincia di Treviso