Stimolato dal dibattito che in questi giorni sta intorno alla questione della TAV in Val di Susa mi sono convinto a frugare nelle vecchie carte accumulate in anni di difesa dell’ambiente.
Ne è saltato fuori un esposto del 1998 del CODACONS Lombardia, Veneto e Piemonte dal chiarissimo titolo:
ALTA VELOCITA’
UNA TRUFFA DA AZZERARE E UN PROGETTO DA RIDEFINIRE NELL’INTERESSE DEL PAESE E DELLE COMUNITÀ LOCALI
Il documento si svolge con questo indice:
- Presentazione.
- Ruoli e responsabilità nel progetto TAV.
- L’architettura contrattuale finalizzata solo alla tutela dell’interesse privato.
- La TAV SpA: una società mutile e dannosa; costituita solo per rendere
credibile la truffa del finanziamento privato. - Le False comunicazioni sulla TAV SpA dal luglio 1991 al maggio 1995.
- Le incompatibilità e la lievitazione abnorme dei costi causati da TAV SpA
dal 1994 al 1998. - Le scelte immotivate ed antieconomicne sulla TAV SpA dal Febbraio 1998
ad oggi. - La catena delle situazioni illogiche, illegittime e distorte nell’architettura
contrattuale per l’Alta Velocità. - I condizionamenti determinanti e prevalenti della attuale architettura
contrattuale sulle scelte tecniche, tecnologiche e ambientali. - Note conclusive
Gli estensori sono:
- Claudio Cancelli ( Docente al Politecnico di Torino )
- Ivan Cicconi ( Direttore Centro Servizi QUASCO )
- Angelo Tartaglia ( Docente al Politecnico di Torino )
- Erasmo Venosi ( Portavoce Conferenza permanente dei Sindaci )
- Paolo Rabitti ( Docente Università di Venezia )
- Virginio Bettini ( Docente Università di Venezia)
- Roberto Galantini ( Delegato dello studio Spaggiari)
Emerge in modo evidente il perverso intreccio tra imprenditoria e politica, che è uno dei maggiori problemi nell’etica pubblica del nostro Paese.
Per chi lo conosce merita una rilettura, per chi non lo conosceva ancora buona lettura.