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Blog di Stefano Dall'Agata


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WILD CARD N.2 – Verso l’8 marzo

di Maria G. Di Rienzo

Sapete qualcosa di psicologia sociale? E’ la branca della psicologia che si occupa di comprendere e spiegare come pensieri, convinzioni, sentimenti e comportamenti degli individui siano influenzati dall’ambiente sociale in cui si manifestano, ovvero dalla presenza effettiva, immaginata o implicita di altre persone. La psicologia sociale riconosce le differenti maniere in cui noi esseri umani pensiamo: a volte processiamo le informazioni consciamente, ragionando e analizzando (Sistema 1); a volte ci basiamo su giudizi affrettati, reazioni emotive, abitudini e istinto (Sistema 2).
Chi intende persuaderci può appellarsi al Sistema 1: ci darà dati di fatto, prospettive future, pareri, statistiche, strumenti di valutazione, testimonianze. Oppure, appellandosi al Sistema 2, può cercare di farci “sentire” in un modo specifico sull’argomento in questione e lo accoppierà a tutta una serie di istanze che non c’entrano un fico secco ma suscitano responso emotivo (sesso, violenza fisica / verbale, temi volgari, osceni, scatologici, eccetera). Questa seconda opzione ha alte probabilità di manifestarsi sui vostri social attorno all’8 marzo e sono sicura che la riconoscete per esperienza.
Primo esempio, recenti elezioni regionali Sardegna: “Il candidato che per farsi notare si accompagna a belle donne.” (titolo giornalistico) Pietro Pinna, della lista “Democrazia cristiana” (centro-destra) entra nei dettagli della sua campagna elettorale: “Se ti presenti da solo sei un cane bastonato, con queste sei amiche molto belle invece… Due in minigonna, due in pantaloni di pelle e stivali, due leopardate con camicie aperte che fanno un bel vedere. Ho fatto un incontro dove penso proprio che qualcuno è tornato a casa e ha messo incinta la moglie.” E’ un sollievo, per me, sapere che non è stato eletto. Tuttavia, com’era prevedibile, non ha capito le reazioni negative alla sua uscita, continuerà a rubricarla come “goliardata” e continuerà a trattare le donne come cartelloni pubblicitari. Potreste dirmi che questo è un soggetto da Bar Sport e pertanto non preoccupante – sorry, sono del parere che qualsiasi cosa alimenti misoginia, oggettivazione e discriminazione debba preoccuparci – e allora guardate se l’esempio n. 2 vi fa suonare un campanello.
I virgolettati sono sempre tratti dai quotidiani: “Le frasi choc sessiste degli psicologi (maschi) durante l’incontro con gli studenti di Padova.” “Incontro promosso dalla consulta degli studenti di Padova, che attualmente è presieduta da Azione Studentesca (il gruppo giovanile di Fratelli D’Italia), con circa 130 classi collegate via Zoom.” I due luminari erano Luca Sammicheli e Marco Inghilleri. “Il primo è professore a contratto del Dipartimento di Psicologia all’Università di Bologna, mentre l’altro psicologo, psicoterapeuta e sessuologo, direttore del Centro di Psicologia giuridica, Sessuologia clinica e Psicoterapia di Padova e vicepresidente della Società Italiana di Sessuologia ed educazione sessuale.”
Dall’alto delle loro cattedre e cariche sono volate una serie di stupidaggini galattiche: “C’è una latitanza da parte del femminile nell’assumersi cariche pubbliche e politiche tanto che si parla di quote rosa, come se il femminile fosse una specie di panda da proteggere con il Wwf”; “L’educazione sessuale obbligatoria a scuola non si può fare su larga scala, diventa una sorta di campo di rieducazione maoista”; “Bisogna parlare di violenza in generale, e non di genere, perché anche le ragazzine si picchiano tra di loro”. Differenza dal chit-chat da Bar Sport? Purtroppo no.

Ehilà, amiche panda: voi ricordate che siamo state BANDITE per secoli dall’assumere cariche pubbliche, dal voto, dalle università, da una serie di professioni e dalle biblioteche? Conoscete le restrizioni che ancora persistono in diversi Paesi del pianeta? Avete mai discusso del cosiddetto “soffitto di vetro”? Pensate che i due esimi si siano imbattuti nelle notizie in cui mi imbatto io? Tipo questa del 7 febbraio u.s. : Operaia denuncia abusi, cacciata: “Le mie colleghe tacciono ma sono ancora vittime” “«Angela fatti toccare, se no non ti fa lavorare». «Fa così con tutte. Lascialo fare, poi la smetterà e se la prenderà con un’altra. Se ti ribelli, non ti rinnovano il contratto»”
O questa, del successivo 13 febbraio: “Minacce, mobbing, intimidazioni, ma anche volgarità sessiste nei confronti delle lavoratrici: un clima irrespirabile quello del Teatro di Roma secondo le accuse delle maestranze della Fondazione capitolina finite sulle pagine dei giornali.” Credete che nei Parlamenti o nei CDA non giri mai la stessa aria puzzolente (per non parlare della fabbrica o dell’ufficio in cui lavorate voi)?
E che ne facciamo della cronaca che ci rimanda ogni giorno femminicidi, stupri, pestaggi di donne, ragazze, bambine? Cancelliamo tutto e parliamo di “violenza in generale”? Dovremmo mandare la pregiata ditta Sammicheli & Inghilleri ad informare una serie di istituzioni che ancora non lo sanno e ci infastidiscono con tutti questi dati (2022-2023):

  • L’82% delle parlamentari ha riportato di aver fatto esperienza di diverse forme di violenza psicologica mentre era in carica. Battute, gesti, immagini di natura sessista o umiliante, minacce (di morte, di stupro, di rapimento, di assalto) e mobbing.
  • Globalmente, sono stimate in 736 milioni – circa una su tre – le donne che hanno subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner e non, almeno una volta nella vita. La cifra non include le molestie sessuali.
  • La maggior parte della violenza contro le donne è perpetrata dall’attuale o precedente marito o partner. Più di 640 milioni di donne ne sono state soggette, il che corrisponde al 26% delle donne dai 15 anni in su.
  • Di media, cinque donne o ragazze sono uccise ogni ora da membri delle loro famiglie. Mentre il 55% dei femminicidi sono commessi da partner intimi o familiari, solo il 12% degli omicidi di uomini sono commessi all’interno della sfera privata.
  • Una donna su 10, nell’Unione Europea, ha sperimentato molestie su internet sin dal 15° anno di età. Le molestie includono il ricevimento di messaggi indesiderati e sessualmente espliciti e gli approcci offensivi e inappropriati sui social.
    Allora: Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali, Nazioni Unite (varie Agenzie e Uffici), Unicef, Unesco, Istituto Europeo per l’Eguaglianza di Genere, Organizzazione Mondiale per la Sanità – e persino Banca Mondiale – eccetera eccetera mandano in giro queste notizie senza sapere che le ragazzine si picchiano tra di loro e che se introduciamo l’educazione sessuale nelle scuole gli studenti ambosessi diventano maoisti.
    D’altronde, sull’ultimo punto forse per il momento è meglio lasciar stare: con il governo in carica, che assume che il maschio sia la norma (il sig. Presidente del Consiglio Giorgia), i “docenti” andrebbero solo a rinforzare la percezione che i tratti stereotipati degli uomini siano di più alto valore, che i maschi siano lo standard di eccellenza a cui conformarsi (pertanto, più ragazzine si picchieranno per essere “forti” come i loro coetanei bulletti) e che tutto quel che accade alle donne è colpa / responsabilità loro. Be’, non lo aveva detto anche quel genio di Amadeus a Sanremo? “Dipende da voi”. Col piffero, bro. Tenere le mani in tasca dipende da te.